Due domande frequenti riguardano il tempo di conservazione dei dati negativi e il metodo di cancellazione Cattivi pagatori Roma
tutte le informazioni relative a cattivi comportamenti sono conservate per un tot di tempo e cancellate dopo la regolarizzazione, o trascorsi 3 anni dal “fattaccio”. in generale possono rimanere nel database per un minimo di 12 mesi e fino ad un massimo di 24 mesi dalla data in cui è stato comunicato l’avvenuto pagamento, oppure 36 mesi in assenza di regolarizzazione. la differenza nella tempistica dipende dal ritardo con cui il soggetto ha sanato la propria posizione debitoria. bisogna essere consapevoli che nel momento in cui viene richiesto o accettato un finanziamento, le informazioni verranno trasmesse dalla banca alla centrale rischi.
in questa fase non è richiesta l’acquisizione del consenso per il trattamento dei dati personali, cosa invece obbligatoria per l’iscrizione nella lista dei cattivi pagatori e permettere così ai soggetti partecipanti di utilizzare il sic. tuttavia, il richiedente deve sempre ricevere un’informativa specifica prima di procedere, e un apposito avviso preventivo nel caso di inserimento nell’elenco dei cattivi pagatori.
per capire se risultiamo ancora iscritti nella banca dati, è possibile ottenere gratuitamente una visura direttamente sul sito della società che gestisce il database. potrebbe capitare, consultando tale documento, di apprendere che, nonostante siano trascorsi i termini, i dati siano ancora visibili. in questi casi esiste la facoltà di reclamarne la cancellazione. comunque, normalmente, i dati vengono cancellati in automatico in base al tipo di operazione e alla situazione che si è generata. in particolare si manifestano le seguenti tempistiche di conservazione: richiesta di finanziamento: 6 mesi se risulta ancora in fase di valutazione, oppure un solo mese se la richiesta viene rifiutata oppure il soggetto decide di rinunciare con conseguente annullamento; versamenti in ritardo: in questi casi viene applicata una multa sotto forma di mora.
se le rate non pagate risultano soltanto 2, i dati si cancellano in automatico trascorsi 12 mesi dalla data della regolarizzazione (quindi una volta saldate tutte le rate). se invece la morosità riguarda più di 2 rate, la cancellazione automatica è prevista passati 24 mesi da quando il debitore ha comunicato l’estinzione dell’importo dovuto tensioni finanziarie non sanate (morosità, sofferenze, gravi inadempimenti e finanziamenti mai rimborsati): 36 mesi dal momento in cui scade il contratto del rapporto, oppure dalla data relativa all’ultimo aggiornamento (ad esempio a seguito di nuovi accordi intrapresi tra le parti); in presenza di un finanziamento mai rimborsato, sebbene i dati negativi si cancellino in automatico trascorsi 36 mesi, a carico del debitore insolvente resta una nota di demerito.
infatti, su altri canali quali, ad esempio, l’albo dei cattivi pagatori crif resterà presente il nominativo del soggetto. del resto, si tratta di un aspetto piuttosto semplice da spiegare visto che non rimborsare un prestito o un mutuo porta, come conseguenza, qualche serio problemino per il debitore con la pratica che passa, il più delle volte, nelle mani di una società di recupero crediti, con il reato che va in prescrizione solo dopo 5 anni. per quanto riguarda i dati positivi, anche queste informazioni hanno una durata di conservazione, dopodiché vengono cancellate in automatico. quindi, a seguito di rapporti conclusi positivamente (senza ritardi nel pagamento o altri comportamenti negativi) l’eliminazione avviene trascorsi 36 mesi. la data di riferimento per il conteggio coincide con la cessazione del rapporto, oppure la scadenza del contratto.
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