Andiamo a parlare del pedagogista ed educatore Milano per andare a vedere quelle che sono le differenze tra queste due figure professionali, che spesso si confondono e che possono creare un po’ di confusione nelle persone.
Iniziamo però con il dire che entrambe le figure hanno uno scopo che è comune e simile e cioè quello di andare a educare e cioè andare a comprendere l’individuo che sia davanti tirando fuori le sue potenzialità e il meglio di sé in modo da poter portare a termine un piano di lavoro.
Ma innegabile che tra questi due professionisti le differenze ci sono in quanto innanzitutto un pedagogista deve avere una laurea magistrale mentre all’educatore bastano solo tre anni e quindi laureato in scienze dell educazione e svolge funzione rilevanti in ambito riabilitativo per soggetti che vivono situazioni di grandissimo sul vantaggio che presentano handicap.
Ma un pedagogista si può occupare di adulti e infatti sono tante le aziende che lo assumono per le risorse umane o anche per andare a formare i dipendenti. Ma in Italia purtroppo ancora bisogna fare passi in avanti perché le posizioni.
Un educatore professionale invece opera in svariati contesti che vanno dal domicilio in famiglia fino alla scuola :in questo momento c’è bisogno della laurea triennale per svolgere questo ruolo, mentre prima era sufficiente una scuola superiore.
Parliamo quindi di un professionista Che lavorerà dentro molteplici ambienti istituti con lo scopo di creare e attuare dei progetti formativi che aiutano l’individuo in determinati passaggi.
In questo caso parliamo però di un educatore che si occupa della formazione, mentre un educatore professionale, che ha una preparazione socio-sanitaria ha come disposizione di base quella di creare dei progetti riabilitativi che serviranno ad inserire alcuni soggetti all’interno della società.
Ma come si diventa pedagogisti nello specifico
Per quanto riguarda questa figura professionale ricordiamo che c’è una specifica formazione che inizia con la laurea triennale e poi passa per una magistrale: a volte ci sono anche dei master annessi che serviranno per determinati ambiti lavorativi specifici.
Per evitare di confondersi è bene fare riferimento alla normativa che riguarda questa professione che si chiama legge Iori e che afferma che bisogna innanzitutto intraprendere un percorso triennale di scienze dell’educazione per poi ottenere l’abilitazione alla professione attraverso il conseguimento di una laurea magistrale.
Ma è importante anche ricordare che per avere l’abilitazione non c’è bisogno di un esame di stato perché non si tratta di una professione che è suddivisa in collegi o ordini.
Questo significa in pratica che l‘esame di abilitazione coinciderà con la discussione della tesi quando si andrà a conseguire la laurea magistrale, appunto perché non c’è nemmeno un albo di riferimento.
Gli esperti suggeriscono però che una volta che si ottiene questo titolo è molto utile andare a frequentare dei master e dei corsi di perfezionamento per specializzarsi in base all’utenza con la quale si vorrà lavorare.
Inoltre consigliano di iscriversi a un’associazione di categoria appunto perché non esiste un ordine professionale e un Albo e quindi anche un modo per tutelarsi e ottenere anche un attestazione di competenze.
Puoi Contattarci al numero 0238093736
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