Come comportarsi con le persone con principi di demenza? per rispondere a questa domanda dobbiamo premettere che è impossibile descrivere i Disturbi del comportamento psichiatra in Milano
indicare un unico comportamento che possa aiutarci, con tutte le persone con demenza, a fronteggiare tutti i problemi che potrebbero presentarsi: di comprensione, di soccorso, ecc. la malattia, infatti, si manifesta con le peculiarità legate alla storia della persona e al suo carattere, oltre che ai particolari disturbi cognitivi di cui di cui la persona soffre. se desiderate capire come mantenere o costruire una relazione significativa con una persona con demenza occorre, quindi, che riflettiate sugli aspetti di personalità peculiari precedenti la malattia e su ciò che sapete essere preservato per chiederle la partecipazione ai gesti quotidiani e su cosa, invece, è bene che vi sostituiate o lasciate perdere.
la persona con demenza, infatti, potrebbe rendersi conto con sofferenza di non essere più in grado di fare quanto le è chiesto. se invece desiderate ricevere orientamenti più generali per evitare di mettere in difficoltà le persone con demenza che potreste incontrare – casualmente o perché conoscenti o amici – potremmo suggerire come regola generale di muoverci con rispetto e attenzione, attenti a capire i suoi tempi e le sue capacità.
normalmente la vicinanza aiuta la comprensione: il sorriso è di solito rassicurante; la voce tranquilla aiuta a porre le domande senza creare ansia; aspettare con calma la risposta, suggerendo una parola se si vede la persona in difficoltà; usare gesti lenti aggiungendo spiegazioni su cosa stiamo per fare, soprattutto se questi gesti riguarderanno direttamente il corpo della persona (ad es., gesti come togliere o mettere una maglia, ricondurla lontano da un pericolo, o accompagnarla dove sarebbe bene si recasse, come ad esempio in bagno). in particolare, alcuni problemi possono nascere da un’alterata percezione della realtà (percezione indipendente da problemi di visione come miopia, astigmatismo, ecc.)
ad esempio, una grata per strada può incutere timore perché la persona con demenza la può percepire come un buco nel terreno, così come le scale, anche quelle che ha percorso per una vita; potrebbe non riconoscere la sedia su cui la invitiamo ad accomodarsi, ecc. in queste circostanze, insistere e forzare la persona è sconsigliabile, perché aumenteremmo la sua ansia e creeremmo i presupposti per una reazione oppositiva o aggressiva per difesa, perché si sentirebbe esposta ad un pericolo. può servire, invece, distrarre la sua attenzione, accompagnandola con gesti d’imitazione e parole tranquillizzanti.
ti consigliamo di scaricare le nostre schede con consigli pratici cosa fare quando una persona con alzheimer o demenza non vuole più mangiare? quando una persona con demenza rifiuta di alimentarsi dobbiamo innanzitutto cercare di capirne le motivazioni: se ha difficoltà a deglutire; se ha protesi non ben posizionate; se non gradisce il cibo per la consistenza o il sapore;
se ha difficoltà nella gestualità, nell’uso delle posate, ecc. l’osservazione attenta ci potrà aiutare a trovare tante piccole e possibili soluzioni. ci sono però alcune norme fondamentali che ci dobbiamo sempre ricordare:stimolare l’auto-alimentazione cercando di non sostituirci a lei. l’auto alimentazione è l’atto riabilitativo per eccellenza; i cibi devono essere sempre gustosi e saporiti, ma saporito non vuol dire salato.
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